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Le nuove frontiere dell'intelligenza artificiale richiedono il massimo esercizio dell'intelligenza umana per sfruttarne al meglio le opportunità e contenerne i rischi. Non è ancora esattamente così: la sintesi di questo numero di Aspenia è che la corsa tecnologica, con i suoi risvolti geopolitici, economici, sociali, etici, si stia piuttosto trasformando in una guerra di nervi - quanto di più umano ma poco razionale ci sia. Prevale, per ora, l'impatto "disruptive", dirompente, di una rivoluzione tecnologica che produce algoritmi sempre più raffinati e che alimenta, con un enorme flusso di dati, i meccanismi del "machine learning": le macchine che imparano in modo autonomo, senza bisogno di interventi umani.